OTTO SPETTACOLI, CON UNA PRIMA NAZIONALE ED UNA ESCLUSIVA TOSCANA, DA GENNAIO AD APRILE, TUTTI OSPITATI NELLA SPLENDIDA CORNICE OTTOCENTESCA DEL TEATRO VERDI
Particolarmente accattivante il ventaglio degli spettacoli inseriti nel cartellone della Rassegna di Danza 2010 della Fondazione Teatro di Pisa: graditissimi ritorni, emozionanti coreografie, capolavori classici e danza contemporanea ai massimi livelli. Una rassegna composita, quindi, ed estremamente varia nei generi, dalla modern dance all’hip hop, non dimenticando il balletto classico – accademico per arrivare al tango contaminato dalla danza contemporanea.
Gli otto titoli di quest’anno si richiamano a pagine importanti della tradizione musicale, nella speranza di poter incontrare l’interesse anche di altri settori di pubblico, non soltanto di quello degli appassionati della danza. Si è cercato inoltre di potenziare l’integrazione della programmazione con la formazione ideando iniziative promozionali, collaterali al cartellone, indirizzate alle scuole superiori, alle scuole di danza, e al pubblico di appassionati più in generale.
La stagione si aprirà sabato 16 gennaio con un’indimenticabile versione della sensuale eroina di Mérimée, CARMEN, un’opera di grande impatto visivo e musicale, che seduce il pubblico di sempre anche grazie alla popolarissima musica di Bizet, qui affiancata da quelle di Albéniz, Chabrier e Massenet, in un affresco carico di vitalità, aneddotico e pittoresco, interpretata dal Balletto del Sud per la coreografia di Fredy Franzutti.
Per gli appassionati dei capolavori classici uno dei più celebri e prestigiosi corpi di ballo stranieri, il Moscow City Ballet, per la prima volta nel nostro teatro, giovedì 25 febbraio in esclusiva per la Toscana, si confronta con DON CHISCIOTTE: stile raffinato e perfezione coreografica sono le cifre di questo spettacolo proposto dalla compagine fondata nel 1988 dal coreografo ed ex solista del Balletto Bolshoi Victor Smirnov-Golovanov.
Il cartellone prosegue con emozionanti coreografie contemporanee presentate da alcune fra le più versatili compagnie italiane: tornano graditissimi ospiti gli eclettici danzatori della Spellbound Dance Company con il loro coreografo e regista Mauro Astolfi sabato 23 gennaio in DON GIOVANNI o il gioco di narciso, “…uno spettacolo tra i più qualificati della scorsa stagione…meritatamente destinato alla Biennale di Venezia”.
La compagnia ritornerà ad impreziosire il cartellone con una prima nazionale sabato 6 marzo, LE QUATTRO STAGIONI, sulle suggestive musiche di Vivaldi.
Verrà poi la volta del ROMEO E GIULIETTA danzato dal Balletto di Milano venerdì 12 febbraio, per la coreografia di Giorgio Madia, che si è trovato a lavorare su un grande testo shakesperiano e su un’interpretazione musicale complessa quale quella di Ciaikovskij, e non su quella più utilizzata di Prokofiev, rispettando la tradizione del testo ma dando spazio alla propria fantasia. Un motivo di interesse in più per gustare un grande evento.
Ritroveremo poi la strepitosa compagnia Botega ed il suo fondatore e coreografo Enzo Celli, in PARACASOSCIA, (tradotto dal dialetto ‘Sembra che soffi’), giovedì 25 marzo, uno spettacolo che rivisita il patrimonio lirico nazionale con un linguaggio giovane, tanto energico e vigoroso, quanto sottile e delicato. Un modo nuovo ed estremamente moderno di avvicinarsi all’opera e soprattutto di far avvicinare al repertorio lirico italiano il target giovanile, un carosello delle arie celebri che dal mondo della lirica ’soffiano’ verso il pubblico travolgendolo con un linguaggio contaminato tra danza, breakdance, acrobatica, hip hop e arti circensi, fuse tra loro in un particolarissimo gioco.
Dopo il Caravaggio nel 2005, il Balletto Teatro di Torino, direttore artistico Loredana Furno, propone adesso DIDONE E ENEA sabato 10 aprile. Ballare un’opera. Cioè affrontare la musica di un melodramma come se fosse una partitura da coreografare. E’ il compito che si è dato il talentuoso coreografo Matteo Levaggi, che ha messo mano all’opera del seicentesco inglese Henry Purcell, un soggetto coinvolgente, dai risvolti magici, che ci conduce nella storia della regina di Cartagine.
Ad un’ospite carismatico del nostro teatro, Luciano Padovan e la sua Compagnia Naturalis Labor, il compito di chiudere la rassegna venerdì 16 aprile, con LA CATEDRÀL, uno spettacolo per sei danzatori, sei divani e duecentoventisette scarpe, un sapiente intreccio tra la tradizione del tango e la ricerca della danza contemporanea. Il tango strega, ce lo dice la letteratura, la musica, il ballo. Da Buenos Aires alle metropoli occidentali e orientali. Ed ecco qui un mosaico di piccole storie, di amori giocati e finiti in un assolo di bandoneon.
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